Il 19 maggio 2019 per ISEF TORINO è un compleanno speciale che non solo la nostra città subalpina è in dovere di festeggiare. Gli ottant’anni di Livio Berruti.
E’ il compleanno di un grande atleta che tutti noi portiamo nel cuore, ma è soprattutto una festa dello sport, e di ciò che lo sport è in grado di regalarci. E’ l’Italia intera ad alzare il calice all’uomo che ha saputo portare il nostro tricolore per la prima volta al trionfo in una finale olimpica.
ISEF TORINO, come “tempio dello sport”, festeggia l’atleta, l’uomo, ma soprattutto il compimento di un sogno, che si è fa realtà in quel mitico traguardo dei 200 metri olimpici conquistato nel 1960 con una corsa dallo stile elegante, una velocità innata, una leggerezza di un angelo, come spesso è stato definito. Il resto è storia, è favola da tramandare alle generazioni. Livio Berruti è il simbolo dell’atleta che unisce l’impegno al disincanto, che nasce per lo sport e nello sport si evolve, si perfeziona fino a diventarne leggenda. Un giovane che scopre prematuramente la sua vocazione sportiva, prima convinto di diventare una promessa nel tennis, poi, dopo una sfida scolastica vinta nettamente sui 100 metri con il campione di corsa della scuola, viene conquistato dall’atletica leggera, scoprendo ben presto le sue doti straordinarie.
Festeggiare Livio Berruti è soprattutto coronare quell’attimo di gloria di sessant’anni fa che ha dato lustro allo sport italiano, e a tutte quelle realtà che ne fanno parte. ISEF TORINO si sente particolarmente vicina a quel momento indimenticabile in primis per il periodo storico che accomuna quell’evento straordinario con il riconoscimento nel 1958 di grado universitario come ente di diritto pubblico, primo passo di un’avventura che ha visto la formazione di migliaia di insegnanti di educazione fisica.
Lo spirito con cui ISEF TORINO celebra l’ottantesimo anno del suo Presidente Onorario è quello di tutti coloro che cercano nelle discipline sportive la propria “conquista” personale, dalla salute al benessere psicofisico, (“non solo sport ma educazione motoria”).
Un ‘segno’ del destino ha voluto che la creatività dell’artista torinese Giuseppe Sicuranza incrociasse la strada di ISEF Torino e di questo evento grazie alla pluriennale collaborazione tra l’agenzia di comunicazione di cui è titolare e ISEF Torino, per sviluppare insieme l’idea di integrare il ‘segno’ dell’artista nell’omaggio grafico che ISEF Torino proietterà sulla Mole Antonelliana il 17 e 18 maggio 2019.
Arte e Sport fin dall'antichità hanno costituito un binomio fecondo. Due mondi apparentemente distanti, ma in realtà connessi più di quanto si possa immaginare. L’estetica del gesto sportivo rinvia alla creazione artistica, così come il linguaggio espressivo veicolato dalle due pratiche è il medesimo, ossia quello del corpo umano, basti pensare ai più famosi giochi atletici di tutti i tempi: le Olimpiadi, dove il gesto atletico è depositario sia dell’esperienza sportiva che di quella artistica.
Lo sport coinvolge le abilità umane di base: con ciò percepiamo come lo sport sia antico quanto lo sviluppo dell’intelligenza e della creatività. L’etimologia della parola ‘sport’ risale al latino deportare: uscire fuori porta, uscire al di fuori delle mura della città per dedicarsi ad attività sportive, Da questo termine derivano il Provenzale deportor, lo Snolo deportor e il Francese desporter (divertimento, svago); da quest’ultimo ebbe origine nell’inglese del XIV secolo il termine disport che solo intorno al XVI secolo, venne abbreviato in Sport.
Uscire, dunque, per liberarsi fisicamente e spiritualmente, esaltando la propria identità individuale. «Per ogni individuo, lo sport è una possibile fonte di miglioramento interiore» Cultura e sport, attraverso le parole di Pierre de Coubertin, diventano un binomio imprescindibile, proprio perché quest'ultimo rappresenta, come per l’Arte, “un bene culturale in grado di parlare un linguaggio universale”.
Per Giuseppe Sicuranza, il linguaggio è indagine ed esaltazione segnica, trasferimento del soggetto dalla realtà all’immagine attraverso un atto creativo che è allo stesso tempo ritratto e dimenticanza di quest’ultimo. Il soggetto è definito e rivelato in un altrove che sembra appartenergli maggiormente, in una dimensione espressiva che ci invita a (ri)scoprirne l’identità attraverso il disvelamento delle lettere alfabetiche di cui è composto. La parola, ancor prima dell’immagine, è la vera fonte ispiratrice dell’opera dell’artista torinese, che in questa sfida ha saputo coniugare sorprendentemente spirito sportivo e spirito creativo. Per gli artisti contemporanei attingere dallo sport è infatti un pretesto per dare libero sfogo a inedite soluzioni formali.L’opera, il cui segno/logo sarà per due giorni protagonista della notte torinese con una spettacolare proiezione sulla Mole Antonelliana organizzata e fortemente voluta dall’ISEF Torino in occasione dell’ottantesimo anno di Livio Berruti:“ una gloria del firmamento sportivo italiano, l’immagine di un’Italia felice e fiduciosa nel futuro”, nasce dall’idea di immortalare “il gesto sportivo” con un gesto grafico.
G.L.